martedì 25 marzo 2025

Le pittule calabresi,ricette


 


Le pittule (o "pettule" in alcune varianti dialettali) sono una specialità tradizionale della cucina calabrese, anche se condivise con altre regioni del Sud Italia come la Puglia (dove sono altrettanto famose). Si tratta di piccole frittelle di pasta lievitata, morbide e saporite, che possono essere preparate in versione salata o dolce. In Calabria, le pittule sono un simbolo della cucina casalinga e delle festività, spesso associate al periodo natalizio o alle celebrazioni familiari.

Caratteristiche delle pittule

Ingredienti base: Farina, acqua, lievito di birra (o lievito naturale), sale e, a volte, patate lesse per renderle più soffici. Le versioni dolci possono includere zucchero o miele.


Consistenza: Croccanti fuori e morbide dentro, grazie alla frittura in olio bollente.


Varianti: 

Salate: Semplici o arricchite con acciughe, olive, peperoncino, pomodori secchi o 'nduja.


Dolci: Cosparse di zucchero, miele o mosto cotto.


Forma: Solitamente irregolare, a cucchiaiate, ma possono essere tondeggianti o leggermente schiacciate.


Origine e tradizione

Le pittule appartengono alla tradizione della cucina povera: un piatto semplice, fatto con ingredienti facilmente reperibili, che serviva a sfamare le famiglie numerose. In Calabria, sono spesso preparate durante il periodo dell’Avvento o per la Vigilia di Natale, accompagnando antipasti o servite come street food nelle feste di paese. La loro semplicità le rende un cibo conviviale, da condividere caldo appena fritto.

Ricetta tradizionale delle pittule salate

Ingredienti (per circa 20-25 pittule):

500 g di farina 00 (o un mix con farina di grano duro)


10 g di lievito di birra fresco (o 3-4 g di lievito secco)


350-400 ml di acqua tiepida


1 cucchiaino di sale


1 patata lessa schiacciata (facoltativa, per morbidezza)


Olio di semi (o extravergine d’oliva) per friggere


Ingredienti opzionali: 50 g di 'nduja, acciughe sott’olio, peperoncino tritato


Procedimento:

Preparare l’impasto: Sciogli il lievito in un po’ di acqua tiepida. In una ciotola capiente, mescola la farina con il sale, poi aggiungi il lievito sciolto e l’acqua poco alla volta, mescolando con una frusta o un cucchiaio di legno. Se usi la patata, incorporala schiacciata. L’impasto deve essere morbido e appiccicoso, simile a una pastella densa.


Aggiungere varianti (opzionale): Se vuoi pittule aromatizzate, mescola nell’impasto pezzetti di acciughe, 'nduja o peperoncino.


Lievitazione: Copri la ciotola con un panno umido e lascia lievitare in un luogo caldo per 1-2 ore, finché l’impasto non raddoppia di volume e si riempie di bolle.


Friggere: Scalda abbondante olio in una padella profonda (deve raggiungere i 170-180°C). Con un cucchiaio o con le mani inumidite, preleva piccole porzioni di impasto e falle cadere nell’olio caldo. Friggi poche pittule alla volta, girandole per una cottura uniforme, finché non sono dorate (circa 2-3 minuti).


Scolare: Toglile dall’olio con una schiumarola e adagiale su carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso.


Servire: Gustale calde, magari con un pizzico di sale extra o accompagnate da salumi e formaggi.


Per la versione dolce:

Ometti il sale nell’impasto e aggiungi 2 cucchiai di zucchero. Dopo la frittura, cospargi le pittule con zucchero semolato, miele o mosto cotto.


Consigli e varianti

Calabrese piccante: Incorporare un po’ di peperoncino o 'nduja nell’impasto è un tocco tipico della regione.


Abbinamenti: Le pittule salate si sposano bene con un bicchiere di vino rosso locale, come il Cirò, mentre quelle dolci sono perfette con un liquore al bergamotto.


Conservazione: Sono migliori appena fatte, ma puoi riscaldarle in forno per ravvivarle.


Cultura e convivialità

In Calabria, le pittule sono più di un piatto: sono un momento di condivisione. Spesso le nonne le preparano in grandi quantità, coinvolgendo tutta la famiglia, e il profumo dell’olio caldo che si mescola al lievito è un ricordo d’infanzia per molti.

Se vuoi provare una variante specifica o hai domande sulla preparazione, fammi sapere!

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