giovedì 13 marzo 2025

I cavatelli molisani, ricetta


 


I cavatelli: cosa sono

I cavatelli sono una pasta corta fatta a mano, dalla forma leggermente allungata e incavata, ottenuta trascinando un pezzetto di impasto su una superficie con le dita o un coltello. La loro consistenza ruvida e la cavità centrale li rendono perfetti per trattenere sughi corposi, come ragù di carne o condimenti a base di verdure.

Ricetta tradizionale dei cavatelli

Ingredienti (per 4 persone)

Farina di grano duro (semola rimacinata): 400 g


Acqua tiepida: circa 200 ml (la quantità può variare)


Sale: un pizzico


Preparazione

Impasto: Su una spianatoia, disponi la farina a fontana, aggiungi il sale e versa l’acqua poco alla volta, impastando fino a ottenere un composto liscio, elastico e non appiccicoso. Lavora per circa 10 minuti, poi avvolgi l’impasto in un panno e lascialo riposare per 30 minuti.


Formatura: Dividi l’impasto in piccoli pezzi e forma dei cordoncini spessi circa 1 cm. Tagliali in pezzetti lunghi 2-3 cm. Con l’indice e il medio (o il pollice), premi ogni pezzetto trascinandolo sulla spianatoia: si arrotolerà su se stesso creando la classica forma incavata. Tradizionalmente, si può usare un tavolo di legno ruvido o un “cavarola” (una tavoletta rigata).


Cottura: Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuoci i cavatelli per 5-10 minuti (dipende dallo spessore), finché non vengono a galla. Scolali e condiscili subito.


Condimenti tipici

Ragù molisano: Un sugo di carne mista (maiale, agnello o vitello) cotto lentamente con pomodoro, cipolla, sedano e vino rosso.


Salsiccia e broccoli: Salsiccia sbriciolata rosolata con aglio e peperoncino, unita a cime di rapa o broccoli saltati.


Semplice: Olio extravergine d’oliva, aglio, peperoncino e una spolverata di pecorino molisano.


Ventricina: Un salume piccante sbriciolato e sciolto in padella con un filo d’olio.


Curiosità

Origine: I cavatelli risalgono a tempi antichi, probabilmente al Medioevo, e sono un’eredità della cultura contadina. Il Molise ne rivendica la paternità insieme ad altre regioni, ma la loro diffusione locale è capillare.


Tradizione: Prepararli è un’arte tramandata dalle nonne, spesso in occasioni di festa o riunioni familiari. In alcune zone si fanno più piccoli e si chiamano “cicatelli”.


Varianti: Possono essere fatti solo con farina e acqua (versione “povera”) o arricchiti con un uovo nell’impasto per una consistenza più morbida.

 l'informazione proviene da "Grok, creato da xAI".


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