I cavatelli: cosa sono
I cavatelli sono una pasta corta fatta a mano, dalla forma leggermente allungata e incavata, ottenuta trascinando un pezzetto di impasto su una superficie con le dita o un coltello. La loro consistenza ruvida e la cavità centrale li rendono perfetti per trattenere sughi corposi, come ragù di carne o condimenti a base di verdure.
Ricetta tradizionale dei cavatelli
Ingredienti (per 4 persone)
Farina di grano duro (semola rimacinata): 400 g
Acqua tiepida: circa 200 ml (la quantità può variare)
Sale: un pizzico
Preparazione
Impasto: Su una spianatoia, disponi la farina a fontana, aggiungi il sale e versa l’acqua poco alla volta, impastando fino a ottenere un composto liscio, elastico e non appiccicoso. Lavora per circa 10 minuti, poi avvolgi l’impasto in un panno e lascialo riposare per 30 minuti.
Formatura: Dividi l’impasto in piccoli pezzi e forma dei cordoncini spessi circa 1 cm. Tagliali in pezzetti lunghi 2-3 cm. Con l’indice e il medio (o il pollice), premi ogni pezzetto trascinandolo sulla spianatoia: si arrotolerà su se stesso creando la classica forma incavata. Tradizionalmente, si può usare un tavolo di legno ruvido o un “cavarola” (una tavoletta rigata).
Cottura: Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuoci i cavatelli per 5-10 minuti (dipende dallo spessore), finché non vengono a galla. Scolali e condiscili subito.
Condimenti tipici
Ragù molisano: Un sugo di carne mista (maiale, agnello o vitello) cotto lentamente con pomodoro, cipolla, sedano e vino rosso.
Salsiccia e broccoli: Salsiccia sbriciolata rosolata con aglio e peperoncino, unita a cime di rapa o broccoli saltati.
Semplice: Olio extravergine d’oliva, aglio, peperoncino e una spolverata di pecorino molisano.
Ventricina: Un salume piccante sbriciolato e sciolto in padella con un filo d’olio.
Curiosità
Origine: I cavatelli risalgono a tempi antichi, probabilmente al Medioevo, e sono un’eredità della cultura contadina. Il Molise ne rivendica la paternità insieme ad altre regioni, ma la loro diffusione locale è capillare.
Tradizione: Prepararli è un’arte tramandata dalle nonne, spesso in occasioni di festa o riunioni familiari. In alcune zone si fanno più piccoli e si chiamano “cicatelli”.
Varianti: Possono essere fatti solo con farina e acqua (versione “povera”) o arricchiti con un uovo nell’impasto per una consistenza più morbida.
l'informazione proviene da "Grok, creato da xAI".
Nessun commento:
Posta un commento