sabato 15 marzo 2025

Il pangiallo è un dolce tradizionale natalizio del Lazio,ricetta


 


Il pangiallo è un dolce tradizionale natalizio del Lazio, con radici che risalgono all’antica Roma. È un dessert rustico e ricco, preparato per celebrare il solstizio d’inverno, simboleggiando il ritorno del sole con la sua forma tondeggiante e il colore dorato, spesso accentuato da una glassa allo zafferano. Oggi è un classico delle feste, soprattutto a Roma, anche se meno diffuso rispetto ad altri dolci natalizi italiani come il panettone.

Origini

Il pangiallo ha origini nell’epoca imperiale romana, quando veniva distribuito durante le celebrazioni del Sol Invictus per augurare il ritorno della luce dopo l’inverno. Il nome “pangiallo” (pane giallo) deriva dal colore della glassa, anche se l’interno è scuro e ricco di frutta secca e miele. Con il tempo, è diventato parte della tradizione natalizia cristiana, mantenendo il suo simbolismo legato alla luce e all’abbondanza.

Ingredienti (per un pangiallo medio, circa 6-8 persone)

Frutta secca: 150 g di mandorle, 150 g di nocciole, 100 g di noci, 50 g di pinoli (tutti tostati e tritati grossolanamente).


Uvetta: 100 g (ammollata in acqua tiepida per 30 minuti e scolata).


Canditi: 100 g (arancia o cedro, tritati).


Miele: 150 g (preferibilmente millefiori o di castagno).


Farina 00: 100-150 g (per legare l’impasto).


Cioccolato fondente: 100 g (tritato o in gocce, opzionale ma tradizionale in alcune versioni).


Spezie: un pizzico di cannella e noce moscata (facoltative).


Buccia grattugiata: di un’arancia e di un limone (per aromatizzare).


Per la glassa: 1 pizzico di zafferano (sciolto in 1 cucchiaio di acqua tiepida), 1 cucchiaio di farina, 1 cucchiaio di zucchero a velo, 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva.


Preparazione

Preparare la frutta: Tosta la frutta secca in forno a 180°C per 5-10 minuti, poi tritala grossolanamente. Ammolla l’uvetta, scolala e strizzala.


Sciogliere il miele: Scalda il miele in un pentolino a fuoco basso fino a renderlo liquido. Aggiungi la buccia grattugiata di arancia e limone.


Mescolare l’impasto: In una ciotola capiente, unisci la frutta secca, l’uvetta, i canditi e il cioccolato. Versa il miele caldo e mescola bene. Aggiungi la farina poco alla volta, lavorando fino a ottenere un composto compatto ma appiccicoso.


Dare forma: Con le mani infarinate o unte, forma un panetto semisferico (o più panetti piccoli). Posizionalo su una teglia con carta forno e lascialo riposare per un paio d’ore.


Preparare la glassa: Mescola lo zafferano sciolto nell’acqua con farina, zucchero a velo e olio fino a ottenere una crema fluida. Spennellala sul panetto, coprendolo uniformemente.


Cuocere: Inforna a 170°C (forno statico preriscaldato) per 30-40 minuti. La superficie deve dorarsi senza bruciare. Lascia raffreddare completamente prima di tagliare.


Consigli

Varianti: Puoi aggiungere fichi secchi o pistacchi per una versione più ricca. Se non ami lo zafferano, la glassa può essere omessa o sostituita con albume sbattuto per un effetto lucido.


Conservazione: Si conserva per settimane in un contenitore ermetico, meglio se avvolto in carta stagnola. Anzi, più riposa, più i sapori si amalgamano!


Servizio: Taglialo a fette sottili e accompagnalo con un vino dolce o un caffè.


Curiosità

Il pangiallo è simile al panpepato dell’Italia centrale, ma si distingue per la glassa gialla e l’assenza di pepe in molte versioni moderne.


A Roma, ogni famiglia ha la sua ricetta segreta, tramandata di generazione in generazione.


Se vuoi provare a farlo o hai domande su qualche passaggio, fammi sapere!

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